venerdì 8 giugno 2007

20000 Posti alla Regione

Stavo passeggiando davanti l'edicola quando la scritta “20000 Posti alla Regione” ha catturato la mia attenzione. Allora mi sono precipitato ad acquistare l'edizione della “Gazzetta degli Sfigati” per cercare di carpire il maggior numero di informazioni possibili per rientrare in questi 20000 posti. Li' vicino, in posizione secondaria rispetto al titolo principale, compariva quest'altra “50 Borse di Studio All' Università di Frattaglie”. Allora ho fatto questo piccolo ragionamento. Mi son chiesto: quante possibilità ho che vinca una borsa di studio ad una qualunque università italiana? Penso che le probabilità di fare una cinquina al gioco del Lotto siano più alte. La “vincita” di una borsa di studio, dottorato et similia, tutto è fuorché una vincita. Ma allora perché questi “concorsi” continuano ad apparire sulle Gazzette varie? Il docente sceglie il collaboratore che dovrà lavorare al suo fianco? Mi sembra giusto. Meno giusto mi sembra che il collaboratore (leggi anche dottorato o assistente) venga pagato con denaro pubblico. Che il docente lo paghi di tasca propria, non credo che gli manchi il denaro. All'improvviso divento pessimista... tutti gli altri concorsi che appaiono sulla mia “Gazzetta degli Sfigati” sono limpidi e cristallini? Res pubblica, res nullius. Questo è il pegno che si deve pagare per vivere in democrazia? Finché la barca va, lasciala andare. Anche se va alla deriva.

243 commenti:

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Anonimo ha detto...

FORZA MR-TURBO

SEI IL MIGLIORE DI TUTTI!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

MrTurbo, sei un vero mito.

Sei grandiso, sei fantastico.

Sei davvero il migliore di tutti.

Complimenti per l'ottimo blog.

Sei UN GRANDE!

Anonimo ha detto...

La democrazia e' morta

http://workingideas.wordpress.com/

Anonimo ha detto...

MrTurbo sei davvero fantastico!!

Anonimo ha detto...

Voglio precisare una cosa.
Io sono un ingegnere disoccupato ,ma non perche non ho voglia di accontentarmi di un lavoro umile...
il lavoro in questo momento non c'è proprio !!!
.. e sarà ogni anno sempre peggio...
La sola università di l'aquila caccia oltre 3000 ingegneri all'anno.
Praticamente è una gara al massacro !!
I professori si sono impazziti !!!
Fanno fare gli esami con la crocetta, tipo quiz.. e poi giustamente passano quasi tutti!!

Che fine faranno poi questi poveracci??
Tutti a lavorare al callcenter??

Anonimo ha detto...

La verità è che ora come ora si laureano troppe persone!!
Devono mettergli un freno!!!

Anonimo ha detto...

L’Italia non ha bisogno di ingegneri, ma di praticoni tutto fare capaci di sporcarsi le mani e anche la faccia se necessario.

Gli "scienziatoni" delle università non servono a nulla alle piccolissime micro imprese italiane.

A loro serve ben altro.

Parliamo dei saldatori, dei tubisti, degli elettricisti , degli “svitabulloni” ecc !!

Queste sono le figure realmente piu richieste in italia.
Basta vedere gli annunci fuori la porta delle agenzie interinali.
Saldatore TIG, Cablatore , Carpentiere … questi sono i lavori attualmente piu richiesti, non si scappa!!

L’ingegnere non è richiesto da nessuno. E’ lui che richiede umilmente un lavoro ed è per questo che gli stipendi vanno a picco!!!

Bisogna cambiare le cose a monte(nelle università) , prima che diventi troppo tardi.... ma forse è già troppo tardi?!?

Anonimo ha detto...

Beccatevi questa chicca: e' un annucio preso da sito del politecnico di torino...

OGGETTO Lavoro Estivo come Operaio Metalmeccanico
RIFERIMENTI AZIENDA Tyco Electronics AMP Italia SpA
SEDE LEGALE: Corso Fratelli Cervi 15 10093 COLLEGNO (TO)
PER INFORMAZIONI E INVIO CV ufficio.selezione@tycoelectronics.com
MISSIONE AZIENDALE L'Azienda è il maggior produttore mondiale di prodotti e sistemi per l'interconnessione elettrica ed elettronica.
COMPITI E MANSIONI Presso la nostra Azienda, durante il periodo estivo, è possibile effettuare contratti di lavoro a tempo determinato. Le attività previste riguardano la conduzione di presse automatiche ad alta cadenza per stampaggio a freddo di metallo, e la conduzione di presse per iniezione termpoplastica. Ambedue le posizioni prevedono, oltre all'attività produttiva, il controllo a campione dei pezzi prodotti, con l'uso di strumenti meccanici di controllo e misura (calibro, micrometro, comparatore, ecc.), e l'ausilio della lettura del disegno.
REQUISITI La proposta è rivolta a studenti, laureati e laureandi in Ingegneria che intendano lavorare come operaio metalmeccanico durante l'estate 2007. e' indispensabile la capacità di lettura (anche di base) del disegno di pezzi meccanici, e la competenza d'uso del calibro e del micrometro.
TIPOLOGIA CONTRATTUALE Contratto di lavoro a tempo determinato. CCNL applicato: Metalmeccanici Industria. Orario di lavoro: tre turni, a rotazione settimanale (compreso quindi il turno notturno).

Anonimo ha detto...

Mandare un curriculum è assolutamente tempo perso.
La Tyco è come la Micron: anche per lavorare come operaio ci vuole una super raccomandazione politica.. altrimenti non si hanno speranze!!

Anonimo ha detto...

E' pazzesco!!
Senza raccomandazione non possiamo fare neppure gli operai!!!

PAZZESCO!!

Anonimo ha detto...

La situazione è pazzesca.
Io mi vergogno di dire in giro che sono ingegnere.

Oramai

Ingegnere = "tecnico sfigato da 4 soldi"

Anonimo ha detto...

Ingegneria è passata da laurea di prestigio a laurea peggiore in assoluto.

Peggio di cosi..

Anonimo ha detto...

Se vi piace passare la vita a fare il tecnico da 4 soldi prendetevi pure la laurea in ingegneria. Ma se cercate un lavoro stabile e ben retribuito scegliete tutto,ma non ingegneria!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Di solito i neolaureati in economia li prendono come selezionatori nelle agenzie di somministazione del lavoro.

Altro che operai!!!

Se ne stanno belli incravattati dietro una scrivania a selezionare gli ingegneri sfigati destinati a fare i tecnici da 4 soldi oppure addirittura gli operai.....

Anonimo ha detto...

Vero, loro in ufficio con l'aria condizionata e noi a fare gli operai in mezzo alle puzze!!

E' questa ormai la differenza tra una laurea in economia e una in ingegneria!!

Anonimo ha detto...

La cosa scandalosa non e' tanto che noi stiamo in mezzo alle puzze e loro no: ad es. un ingegnere ambientale sara' a contatto con le puzze durante sopralluoghi, visite agli impianti ecc. Io l'ho fatto e lo considero normalissimo.
Lo scandalo piuttosto e' che questi damerini che ci selezionano non ne sanno un CA$$O del lavoro per il quale siamo stati convocati al colloquio preliminare! Lasciamo stare poi il fatto che, per esperienza, a me e' sempre sembrato che colloqui di gruppo e minki@te simili siano solo una facciata; ma questo e' un altro discorso...

P.S.: ho smesso di fare l'ingegnere ambientale da un pezzo, non certo per le puzze, ma perche' non riuscivo a trovare un contratto diverso dal NERO e con stipendi da FAME!
Ora faccio il tecnico da quattro soldi in un altro settore, ma almeno ho un bel contratto nazionale (e sottolineo contratto nazionale) con una paga non certo da fame.

Saluti a tutti e facciamo i mercenari! (professionalmente parlando)

Anonimo ha detto...

Leggo tanti commenti di colleghi più sfortunati di me, in quanto disoccupati o sottoimpiegati.
La mia situazione è un po' strana, nel senso che mi sono laureato a 26 anni nel 2001 in ing. meccanica con 110/110. Mai avuta una raccomandazione in vita mia, l'unica volta che avrei potuto superare un esame in maniera "disinvolta" (era Economia ed Organizzazione Aziendale) vengo interrogato da un altro professore della commissione che mi sega alla grande. Ho dovuto studiare pure quella!!!
Eppure, da 5 anni lavoro (adesso ne ho 32) a T.I.
Ho superato una selezione durissima, 3000 candidati per 10 posti e sono stato assunto in una multinazionale italiana, forse il più grande gruppo multinazionale italiano. Ripeto senza raccomandazioni. Sono stato fortunato, perché dopo questi 10 ingegneri hanno bloccato le assunzioni.
Ho conosciuto anche io, specie nei primi mesi, l'umiliazione del lavoro "inutile", le fotocopie, gli altri (i colleghi) paraculati che ti scavalcavano. Non ho mai mollato, ho sempre stretto i denti e sono andato avanti. Ho litigato quando era necessario, ho taciuto quando era il caso di farlo. Ho tessuto la mia rete di amicizie, di contatti interni all'azienda. non sapete quanto è importante: oggi quando chiedo un favore trovo molte porte aperte.
Adesso, con 5 anni di esperienza sulle spalle, mi rendo conto di essere appetibile sul mercato: ho già rifiutato 2 proposte di lavoro a T.I. in grossissime aziende multinazionali, per questioni economiche, non mi convinceva la RAL offertami. Ho capito, realmente, quanto schifo faccia il mondo del lavoro: il laureato, tendenzialmente, non serve a niente. Le aziende non hanno interesse a fare crescere le "risorse umane", voglio soltanto impiegati non rompico...ni che sgobbino dalla mattina alla sera. Piano meritocratico? Aumenti? Livelli? Non scherziamo.
L'ultimo colloquio telefonico l'ho troncato brutalmente senza perdere tempo. Mi offrivano 6 mesi di contratto a termine finalizzato all'assunzione (seeeeee!!!!), io gli ho riso per telefono e ho detto alla signorina: "io guadagno XXX a T.I., per meno non mi sposto e non spreco neanche i soldi dell'aereo". Chissà come mai non mi hanno richiamato...Posso solo dare un piccolo consiglio: RIFIUTATE i lavori poco gratificanti, servono solo a farvi perdere tempo e non vi fanno imparare niente. Rifiutate gli stage non pagati, i tirocini. Quando le aziende capiranno che non possono trattarci da schiavi, allora cambierà qualcosa. Un'azienda delle mie parti aveva il brutto vizio di assumere ingegneri, tenerli 1 mese e licenziarli senza motivo. SI è sparsa la voce, ora quell'azienda non trova nessuno!!!
Nel frattempo, se volete un consiglio, andate all'estero, in Germania che oggi va come una locomotiva. Sono in crescita esponenziale, hanno bisogno di risorse qualificate. L'Italia è un paese che sta morendo...
A proposito, e chiudo: sono un meridionale che lavora al nord...

Anonimo ha detto...

Ne abbiamo già parlato tante volte.
La Germania (per quanto riguarda gli ingegneri) sta molto peggio dell'italia.

In Germania c'è una crisi pazzesca su questo versante.
Ci sono oltre 70.000 ingegneri disoccupati.
Li gli ingegneri vengono usati per fare i lavori socialmente utili, quando va bene....


Non credete a tutti i luoghi comuni!!

Stessa cosa il discorso NORD.
E' esattamente uguale al sud.
Gli ingegneri non sono richiesti punto e basta, ne a NORD , ne a SUD, ne tanto meno al CENTRO.
Ce ne sono troppi ...questo è il vero problema.

Io conosco tanta gente del Nord che lavora a Sud o al centro,ma non per questo cerco di creare banali luoghi comuni....


Meditate gente, meditate.....

Anonimo ha detto...

Avete ragione gente. Io sono un ingegnere, lavoro da pochi anni e guadagno davvero una miseria.

Faccio il tecnico da 4 soldi e la mia vita fa schifo.

Quelli laureati in economia stanno decisamente meglio e guadagnano molto di piu!

Vedo pero che la maggior parte di noi ingegneri neppure lavora, quindi sono stato abbastanza fortunato.

Forse non dovrei neppure lamentarmi!!!

Anonimo ha detto...

GERMANIA

Anonimo ha detto...

Bha...ingegnere...

Ma T.I. sarebbe quella multinazionale che pianta casini come questi:

http://www.behablog.it/dett.php?id=302 ?

che ha piani industriali come questi:

http://www.youtube.com/watch?v=0FGHzXGEAsk
http://www.youtube.com/watch?v=zj4N6PHNZ10 ?

...e poi ...tutto rigorosamente senza raccomandazioni ?

Che dire...che ti continui ad andare bene e attento ai cavalcavia!

Anonimo ha detto...

Ragazzi, scusate l'intromissione, ma leggendo l'ultimo commento in risposta all'intervento di 'ingegnere', mi sembra proprio che non ci siamo:
frasi del tipo

>
>Che dire...che ti continui ad
>andare bene
>e attento ai cavalcavia!
>

lasciano trapelare un'invidia e un'astio secondo me fuori luogo in questo blog nei confronti di chi, pur avendo trovato una sistemazione piu' che dignitosa e soddisfacente, non ha disdegnato di raccontare umilmente la propria esperienza, condividendo con noi il sentimento di profondo sdegno nei confronti del mercato del lavoro italiano:

>
>Ho capito, realmente, quanto
>schifo faccia il mondo del lavoro:
>il laureato, tendenzialmente, non
>serve a niente. Le aziende non
>hanno interesse a fare crescere le
>"risorse umane", voglio soltanto
>impiegati non rompico...ni che
>sgobbino dalla mattina alla sera.
>Piano meritocratico? Aumenti?
>Livelli? Non scherziamo.
>

Ecco, io non so se 'ingegnere' e' realmente chi dice di essere, se realmente non sia stato raccomandato e cosi' via, ma secondo me e' sbagliato fare la guerra a chi ha avuto piu' fortuna di noi.
Dobbiamo pensare a noi stessi e non alle fortune degli altri! Tanto non possiamo cacciar via dal proprio posto di lavoro uno che c'e' stato messo coi calci in kul0.

Quando, in un mio precedente intervento, ho preso commiato dicendo
>
>Saluti a tutti e facciamo
>i mercenari!
>(professionalmente parlando)
>

non l'ho detto cosi' per fare slogan.
Io ho fatto veramente il mercenario (sempre professionalmente parlando): sono partito dal nero e con stipendi da fame e in tre anni ho cambiato 5 lavori, andandomene di volta in volta da chi mi offriva condizioni anche di poco migliori. Due volte sono tornato dai precedenti datori di lavoro, i quali mi offrivano di piu' e di meglio di quando me ne ero andato.

E' qui il punto focale: voi che avete preso una laurea in ingegneria v.o. (sulle lauree n.o. non mi pronuncio semplicemente perche' non ne so nulla) avete una capacita' di apprendimento ed adattabilita' senza uguali nel panorama lavorativo! Siete in grado di fare qualsiasi cosa e di farla bene! Tutte le chiacchiere sulla ''forma-mentis'' che abbiamo acquisito non solo solo aria fritta!
E, credetemi, c'e' una fame pazzesca di persone in grado di fare e fare bene, non importa se laureate o meno! E' per questo che gli ex datori mi richiamavano!
Io non mi faccio problemi a fare lavori per ruoli e mansioni che non siano da ingegnere, tanto ormai sappiamo bene come e' la situazione. Ma perdinci vengo a lavorare da te solo se mi fai condizioni migliori di quelle che gia' ho: altrimenti, come dice bene 'ingegnere', ti rido in faccia, ti mando a stendere e ti tronco la telefonata su due piedi!

Smettiamola allora di farci la guerra tra noi, tra chi di noi hai il T.I. e chi e' disoccupato, tra chi e' kul@to e chi non lo e'!
E, dico io, freghiamocene anche delle guerre tra diplomati e laureati, soltanto guerre tra poveri.
Dobbiamo non solo sostenerci, come gia' vedo dagli interventi sul blog, ma anche aiutarci tra di noi. Condividendo le nostre esperienze, e anche ascoltando quel che hanno da dire eventuali raccomandati se necessario, sempre nel rispetto reciproco delle persone.
E chiediamo e forniamo delle dritte: se riceviamo offerte da alcune aziende veniamo sul sito a chiedere se qualcuno ha gia' avuto a che farci; se dobbiamo sostenere un colloquio in un'altra citta' chiediamo informazioni suglle opportunita' di alloggio; se voglio cercare opportunita' di lavoro all'estero da dove posso iniziare, chi vi e' gia' andato come ha fatto e come si e' trovato e cosi' via.

Io non so che fine abbia fatto Mr.Turbo, ma so che il gli interventi sono moderati: quindi i co-autori seguono ancora le nostre discussioni.
Perche' non intervengono piu'? Io rivolgo un appello a MrTurbo, a Luigi Rosa e a GiovaneLaureata, o chiunque sia attualmente a portare avanti l'amministrazione del sito.
Perche' non pensiamo insieme a come far evolvere questo sito, da luogo di denuncia, indignazione, e se vogliamo anche sfogo, verso una rete di conoscenze condivise, di supporto tra noi ingegneri? Un cambiamento radicale di struttura tipo forum o wiki: sono sicuro che fra di noi c'e' qualcuno con le capacita tecniche ed organizzative per sviluppare un progetto collaborativo del genere: e magari che e' disoccupato e quindi con maggior tempo per contribuire, potrebbe anche sviluppare delle skills utili per aprirsi dei nuovi canali di inserimento nella vita professionale.

Non so se i tempi e noi stessi siamo realmente maturi per l'avvio di un progetto del genere, ma sento che dovremo in qualche modo evolvere verso qualcosa di piu' incisivo.
D'altra parte grandi progetti condivisi sono stati portati avanti e hanno avuto avuto enorme successo (pensate soltanto ai s.o. Linux, al web server Apache, a Samba, solo per citarne alcuni: per chi fosse interessato suggerisco di approfondire l'argomanto leggendo il saggio di Eric S. Raymond ''La Cattedrale ed il Bazaar'', che analizza in maniera approfondita ed al contempo esauriente il fenomeno dei progetti di sviluppo basati sulla condivisione; lo trovate consultabile liberamente online su: http://catb.org/~esr/writings/cathedral-bazaar/ )
Evolvere quindi da un sito degli ingegneri disoccupati ad un forum e, perche' no, una lobby degli ingegneri in difficolta' (tanto all'ordine degli ingegneri non gliene frega un ca$$o di noi se non quando c'e' da riscuotere la tassa d'iscrizione).

Perche' ricordiamolo: non importa che abbiamo un lavoro o meno, siamo stati TUTTI ingannati, in buona o mala fede, da chi ci ha spinto a lottare e sputare sangue per prendere questa benedetta laurea in ingegneria!

E qui vorrei aprire una parentesi e poi chiudo: ho notato purtroppo pochi interventi di ingegneri over 40-50. Eppure so per certo che anche essi stanno incontrando grosse difficolta' nel mondo del lavoro. Mi piacerebbe conoscere le loro esperienze, sapere se essi pensano che poteva essere fatto qualcosa prima per non ritrovarsi disoccupati a 50 anni. Cio' che e' accaduto a loro potrebbe un giorno accadere a noi, che anagraficamente potremmo essere i loro figli.

Ora chiudo veramente: scusate la prolissita' ed i toni a volte troppo da ''aizzatore di folle'' o da visionario. Credo pero' che il problema che noi stiamo vivendo non si risolvera' solo intervenendo cosi' come e' stato fatto fino ad ora: abbiamo sollevato il telo nero che nascondeva la nostra tragica situazione ai nostri stessi occhi. Ora sta giungendo il tempo di costruire e darci degli obiettivi di piu' lungo respiro e via via maggiormente incisivi.
Spero che i co-autori originali di questo sito si sentano coinvolti: mi sembra uno spreco di forze iniziare da zero un nuovo progetto quando qui abbiamo gia' un qualcosa di avviato e con un discreto successo. Inoltre essi devono essere coinvolti per rispetto e gratitudine nei confronti del loro operato ''pioneristico''.

VIVA MRTURBO!
VIVA LUIGI ROSA!
VIVA GIOVANELAUREATA!
E VIVA TUTTI NOI INGEGNERI!

Saluti a tutti e facciamo i mercenari!
(sempre professionalmente parlando)

Anonimo ha detto...

Ancora un intervento, stavolta breve:

all'indirizzo
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2045381
potete trovare un ''interessantissimo'' quanto PENOSO articolo (con buona pace dell'autore) sulla necessita' in itaglia di figure IT di alto livello.

Consiglio caldamente di leggere i commenti alla notizia: si vedra' come la situazione di m&rd@ che stiamo passando noi laureati in ingegneria sia in realta' comune anche ai non laureati: per la serie finiamola con le guerre di religione laureati-diplomati (che detta cosi' suona anche un po' come le partitelle di calcetto scapoli-ammogliati di fantozziana memoria)

Saluti a tutti e facciamo i mercenari!
(sempre, rigorosamente professionalmente parlando)

Anonimo ha detto...

Tralascio i commenti di qualche imbecille che raccomanda attenzione ai cavalcavia e rispondo subito: non è quella multinazionale.
A chi ha posto domande sulla mia identità sono REALMENTE un ingegnere meccanico v.o., ho realmente iniziato a lavorare a 27 anni senza raccomandazione alcuna. Ho anche scritto "Ho conosciuto anche io, specie nei primi mesi, l'umiliazione del lavoro "inutile", le fotocopie, gli altri (i colleghi) paraculati che ti scavalcavano".
Ho dato solo il mio parere ma lui, l'imbecille, probabilmente non l'ha letto. Sulla Germania, dove vado spesso per lavoro, io ho informazioni diverse da chi dice che ci sono 70000 ing. disoccupati.
All'imbecille che parla di cavalcavia dico solo che non mi stupisco se oggi è (o dovesse essere) un disoccupato. Mentre io indicavo la luna, lui guardava il dito....
Il mio era solo un consiglio a NON accettare lavori degradanti, fin quando la situazione non si sbloccherà, o in alternativa a guardare anche fuori dall'Italia. Detto questo, se il livello della discussione si ferma ai cavalcavia...

Anonimo ha detto...

Tutto il mondo è paese, l'era industriale è finita ormai ovunque. Non esiste un solo paese al mondo in cui gli ingegneri siano molto richiesti.. bistogna farsene una ragione.
La Germania, la Francia , la Spagna ecc sono nazioni esattamente uguali all'Italia ed anche li (forse da prima di noi) per via della laurea di massa, la disoccupazione dei laureati ha raggiunto livelli pazzeschi!

...

Anonimo ha detto...

Tutto il mondo è paese, l'era industriale è finita ormai ovunque.
---

Vabbe , non è proprio vero.
Ci sono i paesi sottosviluppati dove l'industria è ancora davanti ai servizi.
Poi ci sono posti come Singapore o la Corea del Sud, dove ci sono tante industrie elettroniche,ma purtroppo non sono bei luoghi dove vivere!

Il mondo è grande,ma è anche molto ripetitivo. E i "miracoli industriali" non esistono.

In Italia o negli altri paesi "ricchi" europei, i posti buoni non sono quelli dell'industria,ma quelli nella televisione e del mondo dello spettacolo in genere.. ormai è chiaro, facciamocene una ragione....

Anonimo ha detto...

Diciamo che i lavori ci sono, anche se il fattore determinante per ottenerli è la raccomandazione. La laurea è un di più, conta molto poco (purtroppo). Così come la qualità: se conosci venderai sempre un prodotto scadente, se non conosci non venderai mai un ottimo prodotto. Di sicuro è osceno il silenzio dei mezzi di comunicazione sui problemi dell'attuale mondo del lavoro.

Anonimo ha detto...

Sono una giovane ingegnere (laureata da 5 anni con lode) ed anch'io sono disoccupata. Anzi, no, non è corretto! Io sono occupatissima, solo che - tra le mille cose che mi accingo ogni giorno a fare - pochissime sono realmente redditizie. Tutto il resto non è meno vergognoso dello sfruttamento della prostituzione, credetemi... Dimenticavo di aggiungere.. Sono anche Dottore di Ricerca. Ho concluso a novembre scorso; la mia ricerca è stata giudicata dalla Commissione "molto originale", ma nella mia vita lavorativa non è cambiato proprio nulla. Però una cosa, sì, vorrei urlarla: il concorso l'ho superato grazie alle mie capacità, non c'era nessun prof che mi avesse messo sotto la sua ala protettrice. Sono testarda, questa sì è la mia forza. E quindi... scusate se poi lo Stato mi ha dato poco più di 850 euro al mese per fare ricerca ma soprattutto per fare tutto il resto... In bocca al lupo a tutti gli Ing. (e non)! Antonella da Catania

Anonimo ha detto...

Antonella: crepi il lupo :-)

Anonimo ha detto...

Quanti ingegneri elettronici o informatici finiscono a fare i programmatori a cocopro (o p.iva) ?!
...

Pochi sanno pero che per fare quel mestiere basterebbe un diploma qualsiasi e un micro corso di informatica di max un mese......

Assurdo!!!




Ingegneri ribellatevi a questo schifo!!!

Anonimo ha detto...

Dalla rubrica ‘Italians‘ di Beppe Savergnini, sul corriere, due lettere sullo stato degli informatici in italia (tra cui mi ci infilo pure io…).
Ormai siamo davvero i nuovi operai, siamo tanti in un mercato che non ha soldi da spendere, e non vuole investire in informatica… siamo ancora visti prima come un costo, evitabile, che come la fonte di modernità e competitività (di cui tanto si parla…).
La situazione è in effetti critica, soprattutto rispetto al resto d’Europa…
La prima lettera:
“Caro Beppe,
i giornalisti e i lettori di “Italians” parlano del caso Telecom con distacco, quasi freddezza. Io non posso.
L’informatica è un settore strano in Italia, umorale e mutabile, soggetto alle mode più che a reali esigenze applicative. Ormai sono rassegnata a fare certe cose nel modo più scemo perché il cliente si innamora di una parola e pretende di operare scelte tecniche su cose che non conosce. Alla fine ottiene un prodotto scadente perché oltretutto tira sul prezzo. Per dare un’idea: se il preventivo è di 600 giorni-uomo il cliente ti dice «o l’equivalente di 150 giorni-uomo o vado altrove».
Un programmatore mediamente esperto a tempo indeterminato prende 20-26 mila euro lordi annui. E’ caro! Allora si prende una marea di neolaureati a «stage» gratuito, oppure una decina di neolaureati che per 800-1000 euro al mese a progetto lavorano pure 13 ore al giorno (straordinari non pagati, «of course») Tutto questo è possibile perché il mercato rimpicciolisce anno dopo anno: il Paese è povero, l’economia non gira, i programmi ottenuti sono ciofeche. Grazie! Con quello che paghi e per come t’impicci. Non mi permetti di lavorare come si deve. Poi le bustarelle per oliare il tutto. La situazione diventa sempre più critica. Non faccio allarmismo, ma sono anni che noi «anziani» stiamo incollati alle sedie, sottopagati e stressatissimi perché «è un momento di crisi e il mercato è fermo».
Tutto questo cosa c’entra con il caso Telecom? Perché Telecom era la nostra ultima spiaggia, non passa mese senza che il sottobosco informatico frinisca di terrore per licenziamenti e mobilità che le grandi aziende applicano agli informatici. Telecom è la nostra Fiat. Se la Fiat chiude, centinaia di aziende saltano, migliaia di posti di lavoro spariscono. Se Telecom chiude i rubinetti tenuti aperti finora, Datamat, Etnoteam e Accenture perderanno una parte enorme delle commesse. A effetto domino tutte le aziende che forniscono consulenza a questi colossi falliranno. Noi informatici siamo tanti, anche se invisibili perché non scioperiamo come gli altri e perché siamo gli ultimi arrivati sul mercato del lavoro, ma siamo i nuovi operai. Oltretutto siamo tutti 25-35enni. Siamo i pochi della nostra generazione a poter comprarsi casa e formare una famiglia.
Se noi perdiamo il lavoro cosa succede? Come ci ricicleremo in così tanti? Qualcuno ha considerato il problema?”

Anonimo ha detto...

Ma che fai lo scienziato a fare ?
A questo punto dovreste essere rientrati dalle ferie, per cui vi giro il quesito di un amico, di professione ricercatore in ambito scientifico, che qualche giorno fa mi scriveva:

Cosa pensi di questa frenesia di fine estate tesa ad orientare le nuove matricole verso le facolta' scientifiche (la rassegna stampa di questi giorni e' ricca in tal senso) ?
In particolare, ci sono tre aspetti che non capisco:
1) La pubblicità deriva da un' esigenza del mondo del lavoro o dalle universita' che devono garantirsi la la sopravvivenza ?
2) Il mercato del lavoro è in grado di recepire e valorizzare lauree scientifiche ? Secondo me no.
3) Se una laurea scientifica "non paga", perche' sollecitare comportamenti autolesionisti in una societa' "edonista" ?

Le risposte non mi sembrano facili, a meno di rifugiarsi nel wishful thinking o nel politicamente corretto. Mentre raccolgo qualche idea, sono curioso di sentire la vostra opinione.

Anonimo ha detto...

Non c'è politico che non ami sottolineare ad ogni piè sospinto come ci sia carenza di laureati in materie scientifiche tipo fisica e matematica. La domanda che mi faccio da laureato in fisica è: "Per far cosa?".
Le risposte che mi vengono in mente sono :
1) Per andare ad insegnare nelle scuole superiori? Non credo anche perchè non è che ci sia carenza di professori. Basta dare un'occhiata alle assegnazioni delle supplenze in questi giorni, per rendersi conto che gli insegnanti sono la categoria più numerosa del pubblico impiego. Per cui non credo ci sia tutta questa urgenza di fare ulteriori assunzioni nel pubblico.
2) Per essere collocati nel mondo del lavoro?
Anche questa risposta non è soddisfacente dato che l'unica collocazione possibile per un laureato in fisica/matematica è quella nel settore informatico per mansioni che non richiedono assolutamente una laurea.(Se proprio si vuole cercare qualcos'altro il mio consiglio è di negare di essersi mai laureati)
3) Per fare ricerca scientifica.
Di questo non mi pare ci sia neanche il bisogno di parlare, alzi la mano chi non conosce almeno un paio di amici che fanno il dottorato senza borsa , etc etc, per non parlare del dopo dottorato.

L'unica cosa certa è questa : che dopo aver sentito il Rutelli -Prodi -Fini di turno dire che mancano laureati in materie scientifiche molti ragazzi in età pre universitaria crederanno che iscrivendosi a fisica potranno avere grandi chance di ottenere un lavoro una volta laureati....non sapendo che così facendo il lavoro lo garantiranno solo a qualche (povero )professore universitario

Anonimo ha detto...

Credo che sia una questione di superficialità dei media, la cui tesi è: siccome nel resto del mondo "progredito" la percentuale di laureati nell'ambito scientifico è più alta, anche noi dovremmo fare così ed ecco spiegato anche il perchè dell'arrancare nei settori ad alto contenuto tecologico." I veri motivi dei due gap sopraccitati sarebbero complicati da spiegare e poco "sexy", anche per i politici che devono tirare avanti a slogan.

Anonimo ha detto...

Una delle poche situazioni che conosco con un minimo di dettaglio è quella del corso di laurea in Fisica di Torino, che ha visto diminuire i suoi iscritti di 6-7 volte in una decina d'anni.
Forse Fisica è una delle facoltà più colpite dalla diminuzione degli iscritti, ma effettivamente viene difficile da pensare che il Piemonte non riesca ad assorbire meno di 20 laureati l'anno.
Trento, per fare un altro esempio, ha un corso di laurea di Fisica e discipline biomediche che non arriva a 10 studenti.
Sono numeri che IMO rendono ragionevole la tesi per cui si è passati rapidamente da troppi iscritti a troppo pochi, pochi anche per un mercato del lavoro di piccoli numeri, come dice Angelita.
Sono però esempi non so quanto rappresentativi.

Anonimo ha detto...

ma il mercato recepisce e/o valorizza una qualsiasi laurea? secondo me no. dubito fortemente che le migliaia di scienziati della comunicazione avranno vita facile a trovare un posto nell'industria della comunicazione scientifica. non so quanto sia difficile per un fisico trovare un lavoro se non decide per la carriera accademica, ma più o meno siamo tutti nella stessa barca; noi aspiranti ingegneri per esempio siamo tanti e (credo) in aumento - avremo statisticamente la vita più facile di tutti, ciònonostante saremo in pochi a trovare un posto da ingegnere e non da perito camuffato. (che poi è il motivo che spinge tanta gente a mettersi in proprio, peggiorando le cose). la stessa cosa vale per i laureati iulm, per quel microcosmo che possono rappresentare i miei conoscenti.
non credo che incoraggiare le iscrizioni alle facoltà scentifiche sia autolesionista; esistono e proliferano corsi molto meno impegnativi e che ripagano più o meno allo stesso modo, ma credo sia un boom temporaneo dovuto in buona parte al nuovo ordinamento - dopo qualche annata di scienziati della comunicazione che lavorano nei call center, wishful thinking, la cosa si sgonfierà.

Anonimo ha detto...

LAUREATI : ECCO I NOSTRI LAVORI

biologia: le ultime ragazze che conoscevo ora stanno facendo le commesse sperando in qualcosa di migliore.
fisica: la maggiore fonte di occupazione viene dal settore informatico: i due fisici che conosco sono entrambi programmatori e neanche tanto avanzati,
si occupano principalmente di web. Insegnamento? questo vuol dire sciropparsi (almeno fino a quest'anno) una vita da precario con rinnovo di anno in
anno e farsi anche il culo (la frequenza obbligatoria) in qualche SISS del cavolo per cercare a 40 anni di avere il posto fisso.Ah dimenticavo pagando
ovviamente. Dottorato? altri 3 anni a gratis e poi borse post doc (se uno ha fortuna) a 1000 euro al mese.
Veniamo alla parte che mi riguarda più da vicino:
Matematica: Per quanto ne so io i due grossi settori che prendono dentro sono la scuola e l'informatica,
per la scuola siamo nella stessa situazione dei precari delle altre materie. L'informatica assorbe ancora parecchio, ma il trend si sta esaurendo rapidamente e
soprattutto è un settore in cui la liberalizzazione del mercato del lavoro ha prodotto solo agenzie con contratti a termine che ti sbattono di quà e di
là da qualche cliente.
La tanto decantata leggenda metropolitana del laureato in matematica che va a lavorare in banca, io l'ho vista realizzarsi solo per una studentessa che però prima oltre alla laurea ha fatto anche
un MBA. La mia situazione non è male, faccio il programmatore con un buon stipendio e un contratto a tempo inderteminato ma di matematica ne vedo solo quando
faccio ripetizioni (domanda: da quando in qua gli universitari hanno così tanto bisogno di ripetizioni?), oppure studio per conto mio.
Conosco qualcuno che fa il ricercatore ma con uno stipendio da fame (900/1000 euro netti), e borse che si rinnovano ogni due anni.
Piccola parentesi, quelli che fanno questo percorso di solito possono farsi mantenere da mamma e papà. Tuttavia non mi posso lamentare.
A tutti gli effetti devo dire che il fuggi fuggi generale dalle scientifiche, rivaluta molto la capacità di scelta degli studenti: uno studente uscito mediamente dalle scuole superiori si pone la seguente
domanda perchè dovrebbe sobbarcarsi l'impegno di studiare in facoltà sicuramente più difficili che scienze politiche o scienze della comunicazione per
poi ritrovarmi con un titolo che nel mondo del lavoro ha un'utilità pari a zero?

Dall'altro canto se uno a una qualche aspirazione a frequentare una facoltà scientifica rispondo sempre di provarci comunque, visto che tanto
trovare lavoro è comunque difficile perchè non farsi qualche anno ancora a studiare le cose che piacciono o interessano?

--

Anonimo ha detto...

Orami è chiaro , tutti i laureati scientifici finiranno a fare i programmatori ..e anche qualche laureato umanistico !!

Serve un esercito di programmatori sottopagati...


Siamo gli operai del nuovo millennio..............

Anonimo ha detto...

Si è chiuso il cerchio allora ... la programmazione rende come altri lavori operai anche se richiede più impegno, cultura, testa, ore di lavoro e autoformazione. Non ne vale la pena per meno di 1700 nette mensili a t. ind. a mio parere.

Ha fatto bene un mio compagno delle superiori Laurea con lode in Fisica a Milano, Dottorato di ricerca in una ridente cittadina dell'Emilia, lavora al Cern ora perchè .... volete mettere ? il Cern è il Cern, cosa potevano proporgli di meglio qui in Italia , 12 ore al computer a testare software a progetto ?
Meglio per lui.

Anonimo ha detto...

Ciao, io sono Alessandro Saitta. Ho 38 anni (quasi) ed abito a
Follonica (GR) in via Cassarello 131. Vieni a visitare il mio sito
personale a: http://tinyurl.com/yp4p2v - E poi non dimenticarti di
visitare anche il sito che trovi a: http://arcano.byethost9.com - Dal
quale potrai inviarmi direttamente dal web le tue impressioni /
commenti / critiche / quesiti / complimenti / offese / o qualsiasi
altra CAZZO di cosa che ti passi per la chiorba. Grazie
dell'attenzione!

Anonimo ha detto...

Gli ingegneri sono tutti dei falliti.

Sono delle merde e fanno schifo!!!

Anonimo ha detto...

Ecco cosa facevano gli ingegneri(e i fisici) una volta. Erano degli ottimi Direttori generali e Amministatori delegati.

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Sergio Galbiati
Sergio Galbiati, laureato in Fisica nel 1976, opera nel settore dei semiconduttori dal 1977. Ha iniziato la propria attività nell’allora SGS-Thompson, l’attuale ST-Microelectronics. Nel 1989, opera direttamente nel progetto che porta all’insediamento di Texas Instruments ad Avezzano, allora uno dei più grandi ed avanzati stabilimenti di semiconduttori d’Europa, diventandone responsabile operativo nel 1993. Con l’acquisizione della Divisione Memorie di Texas Instruments da parte di Micron Technology Inc. di Boise (USA), nel 1998 assume la responsabilità di Direttore Generale e dirige il processo di nuovi investimenti nel sito abruzzese di oltre 1 miliardo di dollari in sei anni. E’ tra i promotori del Technology and Innovation Council (TIC), a cui partecipano molte tra le più rilevanti realtà dell’ ICT e dell’innovazione in Italia. Nel 2004, promuove la nascita del Progetto M3 finalizzato allo sviluppo del territorio e alla collaborazione con Istituzioni, università, scuole e parti sociali. Da questo progetto nasce la Fondazione MIRROR per l’Impresa della Conoscenza che ha lo scopo di promuovere e radicare in Italia e in particolare in Abruzzo l’impresa della conoscenza.

Roberto Siagri
Roberto Siagri si è laureato nel 1986 in Fisica dello Stato Solido presso l’Università di Trieste. Comincia la sua attività professionale nella HTE (un’azienda del gruppo ASEM) in qualità di Hardware Design Engineer, occupandosi del progetto di schede madri e periferiche per personal computer. Nel 1989 diventa Direttore Tecnico di HTE e supervisore di tutta la progettazione (Hardware, Firmware e Test Tools). Nel 1992 è uno dei fondatori di Eurotech. Attualmente ricopre la carica di Presidente ed Amministratore Delegato Eurotech Spa (Amaro, Udine). E’ componente del consiglio di amministrazione di Ascensit e di Neuricam.

Aldo Cocchiglia
Aldo Cocchiglia è laureato in Ingegneria Elettronica presso l'Università degli Studi di Padova. La sua prima esperienza di imprenditore risale al 1982, anno in cui fonda la ECS a Padova. Nel 1986 è co-fondatore e amministratore delegato di Venture Srl, società che si occupa di automazione industriale e macchine utensili computerizzate. Nel 1990 fonda Fortune Srl che entra presto a far parte della Tomey Corporation di Nagoya (Giappone). Dal 1995 assume l'incarico di European R&D Manager del Gruppo Tomey con base a Erlangen in Germania.
Nel 1998 l'Ing. Cocchiglia riacquista l'azienda da lui fondata e la rivende al Gruppo Nidek di Gamagori (Giappone) con il nome di Fortune Technologies. Dopo tre anni di crescita e consolidamento, nel 2001, l'azienda assume il nome della Casa Madre, divenendo Nidek Technologies.

Anonimo ha detto...

Ingegneri fate schifo!!!

Siete una massa di falliti!!

Sparatevi!!!!!!!!!!!!!!!!!

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