lunedì 5 marzo 2007

Giovane laureato? Ahi ahi ahi..

Si registrano ancora una volta dati sconfortanti per i laureati italiani che nella nuova indagine di Almalaurea appaiono come un esercito di giovani colti ma lontani anni luce dall'agognato mondo del lavoro

a cura di Marta Ferrucci

Nulla di nuovo, penserà qualcuno, se non fosse per il fatto che i dati dell'indagine 2006 appena presentati sono, se possibile, peggiori di quelli dell'anno precedente e per trovare dati altrettanto bassi bisogna risalire al lontano 1999.

Ad un anno dalla laurea nel 2006 solo il 45% dei laureati triennali ha trovato lavoro nell'arco di un anno, contro il 52% dell'anno precedente. Oltre ad esserci meno laureati occupati anche gli stipendi hanno subito una flessione, al punto che un laureato del 2006 guadagna mediamente meno di un laureato del 2001. E se nel 2005 la metà degli occupati che trovavano lavoro riusciva ad ottenere un contratto a tempo indeterminato, nel 2006 l'impresa è riuscita solo ad un terzo di loro.

Sappiamo tutti che ad un diploma di laurea non corrisponde più un lavoro sicuro ma credevamo (erroneamente) di aver già toccato il fondo. Quel che avete letto fino a qui vi ha demoralizzato? Se siete uomini potete tirarvi su, le colleghe donne infatti stanno peggio di voi: hanno un tasso di occupazione più basso, guadagnano meno e sono ancora più precarie.

Ma se in Italia non sanno cosa farsene dei laureati, perchè le istituzioni si lamentano del fatto che da noi ce ne sono troppo pochi rispetto ad altri paesi? L'Italia ha meno laureati del Messico e poco più della Turchia, ciononostante il mercato del lavoro non riesce ad assorbirli ed anche il settore della ricerca è poco attenta ai suoi talenti, vedi il fenomeno dei cervelli in fuga. Una serie di contraddizioni difficile da conciliare e che vede l'Italia ancora una volta fanalino di coda in Europa.

I giovani sono avvertiti: chi si iscrive all'università lo faccia per il proprio interesse personale, per crescere culturalmente, senza aspettarsi che la laurea gli possa aprire le porte del mondo del lavoro. Anzi, a volte è proprio il contrario: "troppo qualificato..." ci si sente dire alla fine di un colloquio.

Via | studenti.it

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao dany Marta Ferrucci è pure una mia collega pensa che coincidenza....E quello che scrive è sacrosanto! E cioè che bisogna studiare per passione e non x aprire le porte del mondo del lavoro. Coltivare i propri sogni, prendersi cura di loro SEMPRE ma nel frattempo trovare un lavoro che ci permette di farlo!
L'università come istituzione è anacronistica e troppo teorica e per questo serve a poco purtroppo...
Insomma nella vita penso non si debba mai smettere di sognare, studiare e lavorare :) simultaneamente...

Mr. Turbo ha detto...

Vero,ci vuole studio, passione, impegno... ma che dire di quelle persone che sono diventate ricche facendo rutti o scoregge in televisione ( vedi GF )?!?
O la Hunziker che facendo la soubrette insignificante si è intascata 1.000.000 di euro in appena 5 serate?!
Noi poveri ingegneri ci litighiamo il pane come dei cani randagi.. mentre veline, tronisti e calciatori fanno una vita da re.
Sono cose che fanno un pò incazzare..
Molti dicono che non si può cambiare l'italia,ma almeno proviamoci.

Anonimo ha detto...

Spiegatemi questo!
In Italia capita spesso che un operaio guadagni come 4 ingegneri!!
Certo non è l'operaio che guadagna tanto,ma l'ingegnere che guadagna una miseria; con la scusa dello stage al giovane ingegnere toccano solo 400 euro al mese.
Ditemi voi a 30 anni come si fa a campare con uno "stipendio" simile?!
Be certo, il giovane ingegnere deve fare la gavetta!
Nessuno pero si permetterebbe mai di offrire uno stipendio del genere (400euro)ad un giovane operaio.. neanche a uno di 18 anni!!
E già... .. loro sono già "imparati", nascono "imparati", nascono con "l'esperienza", non hanno bisogno dello stage...

Amici questa è l'ITALIA!!

Mr. Turbo ha detto...

Sono stufo di sentire di queste "guerre": ingegnere vs operaio.
I veri nemici sono altri!!

Ti ricopio quello che ha detto DURO:

[...]Cmq questa non è la guerra tra operai e ingegneri o imprenditori e ingegneri semmai deve essere la guerra tra il mondo produttivo (quello che lavora veramente) e il mondo dello spettacolo ( dove si fa salotto in televisione!! ).

Una persona può lavorare in tanti settori ( industria, turismo, medicina, servizi, televisione .. ).
Non si capisce perchè quelli che lavorano in televisione devono guadagnare cosi tanto di più di tutti gli altri.
Un opertio guadagna 1000 euro al mese, un ingegnere pure, un impiegato con esperienza guadagna 1500 euro, ma perchè chi lavora in televisone deve guadagnare 10 volte di più?!?!
Loro stessi ci hanno messo in testa che in questa nazione è più importante fare la soubrette o presentare canzonette che portare avanti l'industria (o salvare la vita alle persone ecc), ma è davvero cosi?!?
Proprio NO.
Allora cerchiamo di muoverci assieme per ripristinare gli equilibri!
Basta con questi stipendi milionari per chi lavora in TV: BASTA!![...]

Il discorso mi sembra molto chiaro e io lo condivido pienamente.

Anonimo ha detto...

beh se tornassi indietro, a 14 anni non andrei nemmeno al liceo e farei l'apprendista per qualche lavoro manuale, non avendo le caratteristiche estetiche e fisiche (ed anche lo stomaco) per fare le professioni che ora assicurano successo e denaro in Italia: il calciatore, il lelemoraboy, il tronista o il pornoattore per i maschi come me; la velina, la valletta o la escort (un tempo si chiamavano puttane di lusso).
Ho presente i casi di due amici delle scuole medie, che a 14 anni andarono uno a fare l'apprendista idraulico ed una la parrucchiera. Dopo alcuni anni di sacrifici si sono messi in proprio e: a) lei va in negozio solo per fare salotto e stare alla cassa, dato che ha assunto due lavoranti; gira in SUV e si spara ferie in mezzo mondo; lui ha messo una ditta in proprio, va in ufficio ben vestito e solo per gestire il lavoro, dato che ha assunto alcuni dipendenti extracomunitari; gira in BMW, sempre abbronzato e si fa pure lui ferie dove e quando vuole (senza doversi scannare con i colleghi per le turnistiche...)...Se poi ci mettete i VANTAGGI del lavoro autonomo in un paese come l'Italia (ci siamo capiti vero?) mi domando a cosa serva studiare...a perdere tempo prezioso e soldi alle famiglie...

Anonimo ha detto...

Cmq non è mai bello restare ignorante....
ignorante,ma ricco però............

Anonimo ha detto...

Meglio ricco e ignorante o colto,ma povero?!?

In Italia bisogna saper far bene le proprie scelte!!

Anonimo ha detto...

Cmq l'Italia è proprio un postaccio..