domenica 4 marzo 2007

È ingegnere il neo disoccupato

La crisi e la riforma del lavoro danno un duro colpo alla laurea che fino a ieri assicurava posto sicuro e ben retribuito
È ingegnere il neo disoccupato
Nel solo 2004 c´è una flessione del 10 per cento degli assunti
di Silvia Pepe

Ingegnere. Età compresa tra i 28 e i 35 anni. Meglio se laureato con il massimo dei voti. È questo l´identikit del nuovo disoccupato "intellettuale". La crisi economica e la riforma del lavoro predisposta con la legge "Biagi", hanno decretato vita dura anche per gli ingegneri che fino a ieri hanno detenuto lo scettro dei laureati più occupati d´Italia. I più occupati ed i più veloci ad esser assunti all´indomani della laurea.
Il dato è allarmante. Nel 2004 si è registrato un meno 10 per cento di ingegneri industriali con un lavoro fisso. Ovvero, tutti i laureati in diversi settori, da quello aerospaziale a quello informatico, hanno avuto qualche problema a trovare una sistemazione entro il primo anno dal conseguimento della laurea. Si tratta di 12 mesi decisivi, quelli che, dicono le statistiche, rappresentano il momento migliore per cercare e trovare un lavoro. Per gli specialisti del campo edile, invece, la flessione è stata minima: nel 2004 vi sono stati solo il 3 per cento in più di disoccupati. Solo a Napoli vi sono oltre nove mila ingegneri iscritti all´albo. Troppi. Basti pensare che in tutta Italia gli ingegneri censiti nel 2003 erano 382 mila, di cui 309 mila già impiegati. Il mercato dunque ha difficoltà ad assorbire questi specialisti?

La risposta è semplice: per lavorare tutti meglio essere flessibili ed accettare di passare da un progetto all´altro nel giro anche di qualche mese e guadagnare poco.
«È vero, c´è stato un calo delle assunzioni a tempo indeterminato - spiega il professor Edoardo Benassai, membro del consiglio dell´ordine degli ingegneri e docente al dipartimento di idraulica dell´ateneo Federico II - Mentre qualche anno fa gli studenti con medie altissime, tra i 100 e i 110 e lode, erano reclutati dalle aziende immediatamente dopo la laurea (quasi sempre entro i primi due mesi), oggi si verifica un fatto nuovo: i neoingegneri non hanno più assunzioni a tempo indeterminato ma devono accontentarsi di contratti con scadenze che possono variare dai 6 mesi all´anno. Da un lato si rende precaria la vita dei giovani, dall'altro però si offre loro la possibilità di fare più esperienze lavorando su progetti diversi». «Tuttavia - aggiunge il professore Benassai - le cause bisogna cercarle proprio nel mutamento che l´occupazione sta avendo nel nostro paese».
Sotto accusa per gli ingegneri disoccupati oppure occupati "ogni tanto" vi sarebbe il cosiddetto Co. Co. Pro., Contratto di collaborazione a progetto, che delinea - secondo i detrattori ed i malcapitati che avevano faticato sui libri col miraggio di un lavoro più certo - scenari di sfruttamento e di conseguente licenziamento al termine del lavoro. Le parole sono quelle di tre ingegneri, Mirko Izzo, Vincenzo Pulcino e Giovanni Fiorentino. I primi due del settore aerospaziale, il terzo è uno specialista nel campo dell´elettronica. Mirko è disoccupato, ha 30 anni ed un curriculum da fuoriclasse. Eppure non trova lavoro da sei mesi. Vincenzo è un precario. Si è laureato un anno fa e, dopo avere partecipato a numerosi progetti, è stato costretto ad accettare un contratto a termine. «Ormai - dice - quando mando un curriculum non ricevo neanche la risposta. Ho lavorato con l´Esa, ho cercato di entrare in programmi con l´Alenia ma nulla da fare. Sempre più aziende optano per l´assunzione a tempo determinato, ti usano per il progetto in corso e poi ti cacciano. La maggiore parte di noi laureati, se ha avuto fortuna, è rimasta nell´università per conseguire un dottorato. Ma, al termine dei tre anni di specializzazione, se non troveranno subito un impiego, resteranno disoccupati». Giovanni, invece, è stato forse più fortunato. A due anni dalla laurea, dopo diversi contratti di collaborazione, è approdato alla IBM di Roma. «Il contratto è annuale, alla fine del 2005 sarò disoccupato».

Via | napoli.repubblica.it

8 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.napoli.repubblica.it/
speciali/scuola_uni/precedenti/
150205.html

Anonimo ha detto...

ben fatto! Vaffan..... Italia di merda piena di raccomandati politici. A questi ultimi li auguro tutti i mali di questo mondo.

Anonimo ha detto...

E la Huziker prende 1.000.000 di euro per fare 5 misere seratine in televisione...

Ed è persino stonata!!

Anonimo ha detto...

[...]1.000.000 alla Huziker?!!
Questa è la tv di Stato, quella che dovrebbe dare l’esempio, quella seria. Con tutti quei soldi si sarebbero potuti tentare alcuni “aggiustamenti”; avrebbero potuto aiutare che so io, i precari italiani, la gente che non arriva a fine mese. Gente laureata assunta a 1000 euro al mese col mutuo che ha il bagno rotto ma non ha i soldi per pagarlo, e piscia dal vicino. E invece, schifosa ladra, danno 2 milioni di euro a una bionda; fanculo, non li guadagno in una vita. Addirittura una citazione nella finanziaria. Una vergogna senza fine, fatta alla luce del Sole. Milioni di euro sperperati, ma chi cazzo sene frega di sanremo!!![...]

Anonimo ha detto...

Io sono un neolaureato in ing. gestionale(L5) della Puglia. Abilitato all'Albo e ABILITATO ALLA DISOCCUPAZIONE!Ragazzi mi pento di aver studiato ingegneria, al Sud poi tra raccomandati e poche opportunità è davvero difficile la vita! Spostarsi al Nord senza una meta è come fare un viaggio della speranza....aiutooooo

Anonimo ha detto...

Anch'io sono un laureato in ingegneria e sono disoccupato da tantissimo tempo.
Abbiamo studiato, ci siamo impegnati, abbiamo versato lacrime e sangue e questa è la ingiusta ricompensa..

Anonimo ha detto...

Dopo la laurea a pieni voti in ing. delle tlc del V.O., e dopo un periodo di 3-4 mesi di lavoro post-tesi mal retribuito, causa profonda ed immediata demoralizzazione e mia incapacità di far fronte ad una situazione pesante, sono ormai due anni e mezzo che faccio lavori manuali con contratti dai 3 ai 6 mesi per 800-1100 euro al mese alternati a periodi di 2-3-4 settimane di disoccupazione ( mai stato licenziato però, almeno lavoro bene ); ma qua su al Nord, con quei soldi senza la mia famiglia ce la farei solo con grande fatica.
Le cose potrebbero cambiare nei prossimi mesi, lo spero, ma non grazie alla laurea in ingegneria. In caso contrario, se andrà male tutto, andrò all'estero, come avrei dovuto fare appena laureato.

Non credo tuttavia di essere uno dei tanti a cui è andata male, penso che l'80% qualcosa di decente abbia trovato nel settore ( il mio era inoltre uno di quelli più in crisi dal 2001 al 2006 ).

Comunque l'articolo è vecchiotto, si riferiva a 2 anni fa, in piena crisi dell'occupazione. Ora le cose pare vadano meglio, ma ci si confronta sempre con una situazione di precarietà e magari occupazione non a livelli reddituali adeguati nè con le mansioni desiderate.

Chi legge abbia il coraggio di andare via da questo paese, altrove ci sono più possibilità e il potere d'acquisto è molto più elevato: qui l'Istat ci ha fregato il 50% del nostro attuale stipendio tacendo sull'aumento dell'inflazione dal 2002 al 2005.

A chi è disoccupato e non sta al Sud (so che al Sud la situazione dell'occupazione è orribile ) consiglio di non trascurare l'ipotesi di fare lavori manuali, un po' di taglietti sulle mani ci sono sempre ma i padroni li sganciano i 1000 euro se si lavora. Sempre meglio di niente, poi sono mansioni assolutamente banali: uno può pensare ai fatti propri tra una cosa e l'altra. All'occorrenza, anche le cooperative dei servizi alle imprese hanno parecchie offerte di lavoro qui al Nord.
Buon contratto quello del commercio nella GDO, ma il lavoro è un po' più duro ( sempre sostenibile però, non è come fare il muratore ).
La laurea toglietela dai CV in questi casi altrimenti li cestinano. Inventatevi per colmare il buco qualche lavoro, magari in nero, che non ha attinenza con quello per cui vi candidate.

PS: ho rifiutato di fare l'esame di stato, visto l'andazzo, mi è sembrato solo un modo di buttare i soldi. Sono solo "Dott. Ing."

Anonimo ha detto...

Quoto dall'intervista al prof Benassi (ma ad un ka$$0n& del genere ma chi ce l'ha fatto prof???):

"...i neoingegneri non hanno più assunzioni a tempo indeterminato ma devono accontentarsi di contratti con scadenze che possono variare dai 6 mesi all´anno. Da un lato si rende precaria la vita dei giovani, dall'altro però si offre loro la possibilità di fare più esperienze lavorando su progetti diversi..."

Ma certo come no?! passando di 6 mesi in 6 mesi da un lavoretto all'altro ma KE KA$$O DI ESPERIENZA VUOI FARTI??