Stesso deficit anche per quanto riguarda gli universitari, mentre crescono i "fuori corso" con "21,5 studenti persi tra il primo e il secondo anno di università". Le colpe di un sistema che arranca? Secondo Mussi vanno cercate nella bassa composizione intellettuale del mercato del lavoro: "Le imprese cercano analfabeti". Del resto le statistiche confermano "la bassa propensione ad investire in ricerca e sviluppo". "Fa spavento il 2,3% di investimenti italiani sul valore aggiunto, cioè sulla ricchezza nuova prodotta - spiega Mussi - Mentre la media europea è del 5,5, la Germania è al 7,5, gli Stati Uniti all'8,7 e il Giappone al 9,6".
Via | repubblica.it
Un primo commento a caldo:
L'Italia ha un tessuto industriale diverso da quello degli altri paesi europei, ci sono più "impresucce" e meno multinazionali.
Probabilmente è proprio per questo che c’è meno bisogno di laureati rispetto alle altre nazioni.
Non so esattamente come stiano le cose, quello che però è chiaro è che qui in Italia ci sono molti più laureati di quelli che servono.
E questo spiega tutto.
Spiega perché i laureati sono cosi sotto pagati e sotto richiesti (c'è più offerta che domanda) e spiega perché molti laureati italiani sono costretti a emigrare all’estero.
Le Università Italiane sono diventate una fabbrica di disoccupazione e andrebbero fermate prima che diventi troppo tardi. Non ha alcun senso metterci a fare a gara con Germania o Francia per vedere chi sforna più laureati. Ogni nazione ha esigenze differenti. In Italia semmai si dovrebbe favorire la nascita e la crescita di aziende multinazionali gigantesche, le uniche in grado di valorizzare tutti questi laureati.
Le piccole medie imprese italiane, fondate e dirette da diplomati, sono alla ricerca di semplici "tuttofare" semianalfabeti. Per queste aziende i laureati sono una risorsa incomprensibile e inutilizzabile.
24 commenti:
"Abbiamo 12,5 laureati su 100, nella fascia tra i 24 e i 35 anni: la metà della media europea".
Fa ridere constatare come gli "esperti" abbiano una visione molto parziale della loro materia. Si stanno facendo tanti sforzi per far laureare piu' giovani, ma pochi dicono che i 12,5 laureati italiani (su 100) sono troppi, rispetto alla richiesta effettiva.
E i motivi sono strutturali:
- un "ambiente" che scoraggia l'imprenditorialita' (costo del lavoro, burocrazia, difficile accesso al credito)
- l'universita' si rifiuta di fornire le competenze necessarie al mondo del lavoro, al grido di "noi vi forniamo la forma mentis!"
La cosa buona e' che siamo in Europa, e non ci sono difficolta' a trovare lavoro in paesi piu' avanzati di noi.
Gli universitari sono un costo enorme per lo stato italiano e non è bello che i frutti se li godano le altre nazioni europee..
Per quanto riguarda il costo del lavoro, parte del merito va anche alle tante troppissime società di somministrazione del lavoro.
Basta farsi un giro nel centro di qualsiasi città italiana, METIS, ADECCO, QUANTA, WORKNET, HUMANGEST, TEMPORARY, GEVI, RANDSTAD, E-WORK, KELLY, MANPOWER, ecc ,ma non saranno un pò troppe?!?
Sono quasi sempre grosse società multinazionali o SpA, con strutture complesse e costose che alla fin fine non producono nulla.
Tenere in vita tutte queste aziende è un costo che viene riversato completamente sul costo del lavoro del tessuto industriale italiano.
In quale percentuale queste aziende pesano sul costo di ogni singolo operaio o impiegato?!
Vogliamo sforzarci a razionalizzare un pò il superfluo?!
Invece di fondare tutte queste società di somministrazione (nascono come funghi )non sarebbe stato meglio investire in nuove industrie produttive o in recerca?!
"METIS, ADECCO, QUANTA, WORKNET, HUMANGEST, TEMPORARY, GEVI, RANDSTAD, E-WORK, KELLY, MANPOWER, ecc ,ma non saranno un pò troppe?!"
Sono in tante,ma alla fine cercano tutte le stesse cose:
*Saldatori TIG
*Cablatori
*Elettricisti
*Fresatori
Tutte ci dicono che da loro non c'è nessunissima richiesta di ingegneri o laureati in genere..
Possibile che per trovare un pò di semplici operai alle nostre piccolissime imprese servano tutte queste gigantesche multinazionali della somministrazione?!
Putroppo è un sistema che funziona al contrario!
In Italia se si dispone di un grosso capitale conviene investirlo in società di somministrazione anziche in vere e proprie industrie.
Prima o poi però il sistema collasserà su se stesso come una nana bianca...
Non aprono nuove fabbriche,ma nuove agenzie di somministrazione si...
questo la dice lunga di come stanno andando le cose in Italia!
In Italia le società interinali crescono ogni anno di circa il 20%, nel 2006 in particolare sono cresciute del 24% ( l'ho letto su ItaliaOggi proprio oggi ).
Il bello è che la maggior parte sono multinazionali non italiane.
Dall'estero nessuno investe in Italia, l'unica eccezione è questa!
Si vede che in Italia hanno trovato l'america!
Provocazione al ministro:
Scommettiamo che se il compenso mensile per un dottorando fosse di 1600€ (come in Francia), ci sarebbero molti più laureati e dottorandi?
Scommettiamo che se ci fossero aziende più grandi, e meno aziende di famiglia, sarebbero molti di più i laureati necessari a gestirle?
Resta il fatto che non si può cambiare l'Italia dall'oggi al domani. Per ancora parecchi anni dovremo fare i conti con questa struttura fatta per lo più di piccole medie imprese a gestione famigliare. E i pochi posti disponibili per laureati attualmente sono già tutti ricoperti.
Adesso bisogna trovare un rimedio immediato per frenare questa fuoriuscita incontrollata di laureati dalle Università!!
Ribadisco che la qualità di una nazione non si vede dal numero di laureati che sforna.
Non esiste nessunissima ragione razionale per cui l'Italia si debba mettere a competere con Francia e Germania su chi ha più laureati.
Questa è un tipo di competizione che non porta a niente se non alla rovina di una categoria.
Per quanto riguarda i 1600euro al mese, è proprio come dici tu.
Infatti adesso li danno ai diplomati per disinvogliarli ad andare all'Università..
ALL'ESTERO, ALL'ESTERO...
Visto che il mercato del lavoro italiano è quello che è, vorrei lanciare una specie di sondaggio: andreste all'estero, vi siete informati, perché non lo fate? Effettivamente ho tante testimonianze di gente che in altri paesi trova quello che non riesce a trovare in Italia. Cosa ne pensate? Questo per gli ingegneri dovrebbe valere in modo particolare...
cambiamondo
www.angelapadrone.blogspot.com
Ok, ci vado volentieri all'estero,ma che non mi venissero a dire che in italia servono ingegneri.
Ed è proprio questo il punto:
i ragazzi vengono quotidianamente ingannati da una società che fa credere loro di avere bisogno di ingegneri e poi non è cosi.
Questa è la questione di fondo.
Noi andiamo pure all'estero,ma voi che restate dite le cose come stanno, non le favole... ditelo che IN ITALIA NON C'E' ASSOLUTAMENTE NESSUN BISOGNO DI INGEGNERI!!
qui ho fatto un blog sull' Andate all'estero" blog che mi frullava già da un pò..
http://laureatopentito.blogspot.com/2007/03/andate-allestero.html
Hai ristrutturato il blog?!
Adesso è molto più carino :-)
@Witch: io all'estero ci sono gia' ;-) in Germania precisamente.
Non e' una scelta da "ingegnere disoccupato", in quanto in italia me la cavavo bene ultimamente, quanto un tentativo di trovare un luogo piu' civile dal punto di vista lavorativo, politico e sociale.
(E' si guadagna il doppio, che non guasta..)
Cosi non vale però! :-)
Come mai proprio la Germania?!
Ho sentito dire cha anche li ci sono parecchi ingegneri disoccupati.
Non sarebbe stato meglio la Svezia?!
VIVA LE INUTILI AGENZIE INTERINALI.
"Solo il 4% dei laureati trova lavoro tramite le agenzie."
Lo dice un'articolo fatto da repubblica.it
qui
Queste cavolo di agenzie di somministrazioni sono l'inutilità al quadrato.
Perche non fanno una legge per farle chiudere tutte?!?
...e pensare che fino al 1996 erano illegali, quelli si che erano bei tempi!!!
vi segnalo il mio ultimo post: le Iene inciampano sulla legge Biagi. a presto
angela
Ho visto anch'io il servizio delle IENE l'altra sera.
Proprio qualche giorno prima ero stato alla METIS per fare l'iscrizione.
Appena ho visto quello che hanno fatto a quei poveri lavoratori sono andato subito a cancellarmi...
Sfruttamento, caporalato, somministrazione... queste cose si somigliano un pò troppo e le agenzie ne approfittano.
Da quanto hanno detto i dirigenti METIS sembrava che la legge Biagi coprisse tutte le loro magnanne,ma anche se non è proprio cosi, il confine tra legalità e illegalità è troppo sottile e non tutti sono capaci di far distinzione. Soprattutto i poveri lavoratori bisognosi di campare una famiglia..........
Se dipendesse da me farei chiudere la METIS all'istante e metterei ai lavori forzati i suoi dirigenti.
CONTRO LO SFRUTTAMENTO CI VUOLE UNA PENA ESEMPLARE!!
Hai pienamente ragione. Non c'è niente di peggio dello sfruttamento.
Invito chiunque non l'abbia già fatto a cancellarsi immediatamente dalla METIS!!
Gente, ma ci stiamo rendendo conto a cosa si è ridotta l'Italia?!
Un ministro del governo che ci dice che "Le imprese cercano analfabeti"??!?
Ma ci rendiamo conto??!
Dove andremo a finire di questo passo?!?
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