[...] Mi sembra di poter dire che le parole d’ordine oggi dell’economia a livello globale siano concorrenza e competitività sui mercati e che questo abbia avuto come conseguenza la fine della stabilità nei posti di lavoro. Quando sentiamo parlare gli economisti su questi temi, il discorso non fa una grinza, tutto sembra combaciare e funzionare perfettamente; quando, però, scendiamo nel mondo reale, non quello dei numeri e della matematica, ma quello più contraddittorio della vita, ci accorgiamo che qualcosa non va. A cominciare delle parole che sono entrate nel nostro parlare quotidiano: i politici parlano di lavoro flessibile,chi lo vive sulla propria pelle lo chiama lavoro precario.[...]
Si tratta di un interessante articolo sui lavoratori precari e ve ne consiglio caldamente la lettura; l'articolo completo si trova sul seguente link: Vita da Scarto.
Questo sito parla di Ingegneri disoccupati, di occupazione, di lavoro, di politica, di stipendi, di colloqui di lavoro e di momenti difficili. Questo sito parla anche di precariato cercando di denunciare situazioni al limite della sopportabilità; in particolare si cerca di evidenziare i paradossi di un Italia dove calciatori e veline (e soubrette varie) guadagnano milioni di euro mentre ingegneri, medici e laureati in genere fanno la fame con al massimo 1000 euro al mese.
[...] Ma se in Italia non sanno cosa farsene dei laureati, perchè le istituzioni si lamentano del fatto che da noi ce ne sono troppo pochi rispetto ad altri paesi? L'Italia ha meno laureati del Messico e poco più della Turchia. Ciononostante il mercato del lavoro non riesce ad assorbirli ed anche il settore della ricerca è poco attenta ai suoi talenti, vedi il fenomeno dei cervelli in fuga. Una serie di contraddizioni difficile da conciliare e che vede l'Italia ancora una volta fanalino di coda in Europa. [...]
Nessun commento:
Posta un commento