venerdì 11 maggio 2007

La laurea pre-riforma

Fino alla riforma universitaria d'inizio XXI secolo, le lauree erano organizzate in piani di studio di 4 e 5 anni. Questa durata era praticamente nominale, essendo previsto per ogni anno di corso un numero variabile di esami che impegnavano gli studenti al 100%. A questi anni passati a seguire i corsi (annuali) e sostenere gli esami, veniva necessariamente aggiunto (soprattutto in alcune facoltà come quella di Lettere e Filosofia) un anno almeno per scrivere e discutere (pubblicamente, davanti ad una commissione esaminatrice) la tesi, di dimensioni variabile (nelle Facoltà umanistiche, generalmente, non inferiori alle 80.000 parole). In mancanza di precise ed uniformi regole nazionali, gli esami, soprattutto in alcune università più affollate o considerate più "prestigiose", prevedevano carichi di lavoro enormi. Si conoscono casi di corsi come "Letteratura latina" per i quali veniva richiesta la conoscenza approfondita di decine di testi completi di opere classiche, con prove orali difficilissime (spesso reiterate a causa della mole del materiale in programma d'esame). Sarà utile ricordare come nell'università dagli anni '70 in poi c'è stato per molto tempo l'atteggiamento di ridurre il numero eccessivo di studenti selezionandoli attraverso piani di studio sempre più pesanti.

In queste condizioni, secondo i dati ufficiali, il conseguimento di una laurea richiedeva una media di 7,5 anni. Questo è il caso, per esempio, della laurea in "Conservazione dei Beni culturali", il cui piano di studio prevedeva 24 annualità, l'equivalente di 48 attuali esami semestrali, per un totale - stimabile - di mole di lavoro quantificabile in 480 crediti ECTS del nuovo sistema.

Per questo oggi le lauree vecchio ordinamento - in base al Decreto interministeriale 5 maggio 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 21 agosto 2004 n.196 - sono equiparate alle nuove lauree magistrali di 5 anni.

Purtroppo, però, all'estero lo Stato Italiano non è riuscito a difendere il valore delle lauree italiane vecchio ordinamento, che se di nominali 4 anni vengono riconosciute come equivalenti ad un BA di 180 ECTS (con alcune decine di crediti del quarto anno accantonati, anche se spendibili per ulteriori studi). Tra i paesi che riconoscono automaticamente il livello di MA alle lauree quadriennali italiane troviamo, per esempio, la Finlandia (anche se a soli fini lavorativi e non accademici).

Il primo marzo 2007 è stata presentata una interrogazione parlamentare, a cura dell'on.Arnold Cassola, che invita il Governo italiano a riesaminare la questione, chiedendo - tra le altre cose - se le autorità italiane abbiano fatto e stiano facendo tutto il possibile per salvaguardare il valore delle lauree italiane "vecchio ordinamento" all'estero.

Tratto da Wikipedia.org

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Mr. turbo, capisco il tuo punto. Vuoi dimostrare che noi vecchio ordinamento siamo piu' preparati dei nuovo ordinamento. Cio' e' certamente vero, ma non credo ci aiutera' molto. Secondo te, un'azienda italiana prenderebbe un ingegnere genio di 30 anni v.o. o un giovane ingegnere (poco preparato) di 25 anni n.o.? La risposta e' ovvia, il giovane chiedendogli di essere superflessibile (leggasi precario) e offrendogli uno stipendio da fame.

Mr. Turbo ha detto...

E quindi?!

Dovrei restarmene zitto e buono secondo te?!

Anonimo ha detto...

No Mr. Turbo, fai benissimo a difenderci tutti e a gridare la verita'. Temo solo che non servira' a nulla (vox clamantis in deserto)

Mr. Turbo ha detto...

Aggiungo un altra cosa.

Alle aziende servono pochissimi ingegneri, ormai mi sembra lapalissiano,ma le università ne stanno "buttando" sul mercato a secchiate!!

Qualcuno dovrebbe fermarle!!!

E' solo questo che vorrei far notare:-)

Anonimo ha detto...

Anche questo e' giustissimo. Ma non c'e' nessuna possibilita' di chiudere le universita', nessuna.

Anonimo ha detto...

Io sono daccordo con MrTurbo.

Bisogna rompere tutti i tabu sugli ingegneri. Dal primo all'ultimo.

Bisogna cominciare a dirlo che questi poveracci vivono in situazioni assurde.

Tanti anni di sacrificio per stipendi da fame e condizioni super precarie!!

Qualsiasi barista sta molto meglio...

Anonimo ha detto...

Troppi ingegneri = ingegneri ridotti alla fame...

Anonimo ha detto...

OK, i baristi stanno meglio. E allora? Anche di biologi e di medici ce ne sono troppi. Che vogliamo fare? Non c'e' NESSUNA soluzione, solo fuggire all'estero (come gia' discusso nei blog precedenti)

Anonimo ha detto...

Non mi sembrava che la situazione fosse cosi grave ..o forse si?!

Anonimo ha detto...

E invece Si!!! Lo è !!!!!

Anonimo ha detto...

Mi sento finalmente compresa!Mi sono laureata in ingegneria Vecchio ordinamento e nella mia sessione di laurea c'erano quelli della laurea specialistica..non ho mai visto un numero così elevato di 110 in una facoltà di ingegneria. Questi nuovi ordinamenti ci faranno le scarpe!Ed è una vera, autentica ingiustizia!Il carico di lavoro sopportato da noi ing. vecchio ordinamento non è nemmeno narrabile..mi sento presa per il c....